Come mai alcuni alimenti sono idonei e altri no? Come valuta AIC l’idoneità degli alimenti al celiaco?
L’AIC realizza ed aggiorna da anni una “classificazione” delle tipologie di alimenti in riferimento al rischio di contenere glutine:
ALIMENTI VIETATI (rischio sicuramente presente)
ALIMENTI A RISCHIO (possibile rischio)
ALIMENTI PERMESSI (rischio sicuramente assente)
Questa classificazione viene chiamata “ABC della dieta dei celiaci”.
Tale classificazione viene utilizzata sia dalle famiglie dei pazienti celiaci sia dai ristoratori che offrono pasti senza glutine, ed è basata sull’analisi dei processi produttivi da parte di tecnici esperti.
Il mercato alimentare è in costante evoluzione, da un lato per seguire le esigenze dei consumatori, dall’altro perché i processi produttivi si evolvono e migliorano, e si rende necessario svolgere periodicamente studi ed approfondimenti su specifiche tipologie di alimenti per confermarne o modificarne la classificazione. Anche modifiche nella normativa di riferimento, che possono istituire o rimuovere specifici obblighi per l’industria, possono avere un impatto significativo sull’ABC.
Gli studi svolti dallo staff tecnico di AIC, anche con la collaborazione di esperti del settore, prevedono tra le altre cose:
◊ ricerche e analisi dello stato dell’arte dei sistemi produttivi
◊ raccolta e valutazione della normativa di settore applicabile
◊ confronto con le aziende produttrici ed utilizzatrici del prodotto oggetto di approfondimenti -anche con visite presso gli stabilimenti produttivi- e il costante e fondamentale contatto e scambio di informazioni con le associazioni di categoria.
In questo modo, alimenti che all’apparenza possono essere molto simili, possono essere classificati in maniera diversa, ad esempio perché la normativa applicabile o i processi produttivi risultano essere molto differenti. Un prodotto alimentare può essere anche mantenuto tra quelli “a rischio” perché non sussistono sufficienti garanzie a livello di informazioni raccolte sulla sicurezza generale del prodotto e, sulla base del principio di precauzione, che è –tra l’altro- anche il principio fondante di tutta la normativa europea sulla sicurezza alimentare- AIC non può garantirne la sicurezza.
A titolo di esempio ricordiamo che oggetto di studi di questo tipo sono stati in passato i formaggi tradizionali, trattati in uno studio universitario commissionato da AIC e che, previo avallo del Board del Comitato Scientifico AIC, ha portato a considerare non significativo il rischio associato di presenza di glutine, e gli studi sulle birre da malto d’orzo svolte dall’equipe del professor Mendez (Madrid) i cui risultati sono stati analogamente adottati dal Board Scientifico AIC.
Più recentemente sono stati eseguiti approfondimenti sul curry, sul latte in polvere e sui formaggi grattugiati.
In questo modo, grazie al costante monitoraggio del mercato e allo scambio di informazioni con il settore produttivo, AIC mantiene aggiornato il suo “ABC” della dieta dei celiaci, garantendo la massima tutela della salute dei pazienti.
Ultimo aggiornamento: settembre 2017